Dopo la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado nella Puglia, la Ministra Azzollina è andata in escandescenza, chiedendo al Presidente Michele Emiliano di riaprirle immediatamente.
Botta e risposta del virologo Lopalco contro il Ministro dell’Istruzione.
“Decisione sofferta ma necessaria, affonda le sue motivazioni in questioni sia di carattere epidemiologico che pragmatico che vanno tutte nella direzione urgente di mitigare l’impatto della pandemia” ha riferito l’esperto pugliese.
Queste le parole del prof. Lopalco che giustificano tale necessità:
“Onorevole Ministro Azzolina, la decisione presa dalla Regione Puglia di interrompere momentaneamente la didattica in presenza nelle scuole, sofferta quanto necessaria, affonda le sue motivazioni in questioni sia di carattere epidemiologico che pragmatico che vanno tutte nella direzione urgente di mitigare l’impatto della pandemia“, ha scritto l’esperto, che è anche assessore alle Politiche della Salute e al Welfare della Regione Puglia.
“I contagi nella nostra regione hanno intrapreso un ritmo di crescita esponenziale estremamente preoccupante. Il numero di casi riportati nelle scuole, apparentemente, rispecchia la fotografia della distribuzione del virus nella popolazione esterna”.
“In realtà – continua – da quando è partita la attività didattica ad oggi sono stati segnalati 1121 casi di positività fra la popolazione di età 6-18 anni, corrispondenti all’11% dei casi totali. Questa percentuale era del 6% nella settimana dal 17 al 22 settembre e dell’8% nella prima settimana di apertura della scuola. L’aumento della proporzione di casi in quella fascia di età è dunque sicuramente contemporaneo alla riapertura della scuola nella nostra Regione”.
“Questo fenomeno non deve sorprendere – si legge – essendo la scuola un aggregatore sociale, a prescindere se il contagio avvenga nelle aule o al di fuori di esse, rappresenta comunque un fattore facilitante per la diffusione del virus. Quando in una epidemia come questa si osserva una curva in crescita, non ci si può permettere il rischio che tale crescita diventi incontrollabile. Bisogna intervenire precocemente con misure tempestive. Più tempestive sono le misure, minore potrebbe essere la durata delle stesse. È per questo motivo che noi monitoreremo la situazione costantemente e rivedremo la misura settimanalmente. Accanto a queste considerazioni di natura epidemiologica vi sono anche considerazioni di ordine pragmatico circa quello che ha rappresentato l’attività scolastica in termini di impatto sul servizio sanitario”.