Riconoscere i sintomi della trombosi venosa è importantissimo poichè ciò potrebbe salvarci la vita. Prima di analizzare quali sono i sintomi, cerchiamo di capire che cos’è in realtà la trombosi.
Secondo la descrizione accurata del sito “Fondazioneveronesi.it”,la trombosi è la terza malattia cardiovascolare più comune e comprende due condizioni interconnesse: l’embolia polmonare e la trombosi venosa profonda. A determinarla è la presenza di un trombo (coagulo di sangue) in un’arteria o in una vena. Il coagulo può essere composto da un’aggregazione di cellule ematiche che ostruiscono o rallentano la normale circolazione sanguigna e che possono migrare e spostarsi in un organo vitale, con conseguenze potenzialmente fatali.
Che differenza c’è tra trombosi venosa e trombosi arteriosa?
“Fondazioneveronesi.it”: A seconda del tipo di vaso coinvolto, si parla di trombosi venosa o arteriosa. I trombi nelle arterie sono più pericolosi, perché bloccano l’arrivo dell’ossigeno con il sangue, fino a far morire alcune cellule (infarto del miocardio, ictus cerebrale, ischemia periferica). I trombi nelle vene sono più subdoli, perché rallentano il ritorno del sangue al cuore, e la parte liquida del sangue fuoriesce dal vaso, gonfiando i tessuti circostanti (edema)
Quindi: La trombosi venosa è la conseguenza di un anomalo processo di coagulazione del sangue che scorre all’interno di una vena, spesso localizzata nelle gambe, ma che può trovarsi anche in altri distretti dell’organismo. In queste sedi, all’interno del vaso si viene a formare un coagulo di sangue (trombo) che rallenta, fino in qualche caso a bloccare, la circolazione ematica, con conseguente sofferenza delle strutture anatomiche a monte dell’ostruzione.
Nel caso in cui il trombo si formi all’interno di un vaso arterioso, deputato a portare sangue ossigenato (ricco di nutrimento) ai tessuti, la malattia che insorge si chiama ischemia o trombosi arteriosa e provoca morte delle cellule alle quali non arriva più ossigeno. Se le cellule colpite sono quelle del cuore, si parlerà di infarto del miocardio, di ictus nel caso siano cellule del cervello.
Quali sono i sintomi della trombosi venosa?
Circa il 50 per cento dei soggetti colpiti da una trombosi venosa non manifesta alcun sintomo. Se presenti, invece, le manifestazioni più frequenti sono: dolore al polpaccio, gonfiore (prevalentemente alla caviglia o ai piedi), rossore o perdita di colorito della pelle (discromia), calore della zona interessata.
Il gonfiore
Tra i principali sintomi vi è il gonfiore, come spiega il Dottor Lodigiani che sottolinea: “L’arto interessato da trombosi venosa profonda diventa più pesante”. Dunque, il soggetto che è stato colpito da trombosi venosa inizia ad accusare un senso di pesantezza “in genere associato ad un aumento di volume dell’arto stesso”. Sia le braccia che le gambe possono presentare la formazione di un trombo, ma va chiarito come siano le gambe a risultare quelle maggiormente a rischio. Inoltre, il Dottor Lodigiani sottolinea come in alcuni casi il gonfiore possa essere dovuto semplicemente alla stasi del sangue e non necessariamente rappresenta un sintomo di trombosi venosa. Per ridurre i rischi di trombosi venosa o di edema è consigliabile utilizzare delle calze elastiche. Inoltre, è raccomandabile rendersi protagonisti di esercizi da praticare quando si è seduti con piedi e caviglie, e alzarsi con regolarità.
Il dolore
Abbiamo sottolineato come il gonfiore rappresenti il principale campanello d’allarme di trombosi in atto.
- il dolore di solito si manifesta all’altezza del polpaccio e assomiglia a un crampo o ad uno stiramento,
- viene avvertito soprattutto stando in piedi o camminando;
- gonfiore e dolore possono estendersi fino a caviglia e piede.
[I sintomi della trombosi venosa profonda] non assomigliano per niente ad un crampo o ad uno stiramento; è un dolore intenso, molto intenso che si avverte come se provenisse dal centro della gamba, dal centro profondo della gamba, come se fosse presente un’asta arroventata tra la tibia e il perone. I crampi sono sì dolorosi, ma è un dolore che potremmo definire di superficie. Preciso che le mie TVP sono tutte popliteo-femorali. È stato l’unico dolore fisico che mi ha fatto piangere.
L’arrossamento
Come riporta il Corriere.it, i segni della trombosi venosa profonda possono essere anche più superficiali, «la pelle si può arrossare, talora diventare di un colorito scuro-brunastro, in associazione ad una sensazione di intenso calore», aggiunge lo specialista. I quadri sintomatici sono quindi variabili: «I sintomi possono comparire contemporaneamente o meno. L’importante è saperli riconoscere e, dunque, non sottovalutarli. In caso contrario la situazione può peggiorare nell’arco di ore o di giorni. In questo arco di tempo la trombosi venosa profonda può evolvere e avere come esito un’embolia polmonare. Nel caso si avvertano questi sintomi è fondamentale andare in Pronto Soccorso, in modo da confermare il sospetto clinico e poter impostare al più presto una terapia che è “salva vita”»
Sintomi trombosi arteriosa
Il sintomo più frequente è il dolore la cui sede dipende dal punto dell’ischemia: ad esempio, sarà al torace nell’infarto, alla gamba nell’ischemia di un arto, all’occhio se la trombosi coinvolge un’arteria retinica.L’ictus cerebrale, nella maggior parte dei casi, si manifesta come perdita della sensibilità o della forza di metà corpo (un braccio, braccio e gamba dello stesso lato, metà volto) o con perdita, parziale o totale, della capacità di parlare.
Facciamo attenzione ai sintomi perchè riconoscerli ci potrebbe salvarci la vita!