Gli italiani stanno diventando sempre meno propensi a fare figli e ciò lo rivela un sondaggio proposto a coppie di tutte le età: troppi sacrifici e rinunce quando si decide di diventare genitori.
E’ questo il motivo per cui, l’anno 2019 si candida a passare alla storia come l’anno dei record negativi. Non solo si è registrato il minor numero di nascite di sempre (appena 435 mila), ma è avvenuto anche il ricambio naturale più basso degli ultimi 102 anni.
Mediamente è stato calcolato che le donne generano in Italia 1,29 figli.
Poco lavoro, tassi molto alti di disoccupazione,incertezze per il futuro, età sempre più elevata di fare figli, mancanza di solide opportunità che possano garantire alle coppie di generare una famiglia: queste le problematiche principali che le i neo sposi o conviventi affrontano e che non danno loro possibilità di pensare a mettere al mondo un figlio. Ma non solo…quando si diventa genitori, si deve rinunciare alla tanto cara vita mondana, agli aperitivi, alle feste, al tempo libero e si viene travolti da un “ciclone” fatto di pannolini e poppate, mettendo in secondo piano tutte quelle che fino ad allora erano state delle priorità. Sarà perché non si ha intenzione di rinunciare ai propri bisogni o perché il periodo storico attuale impedisce di mettere su famiglia senza pensare a potenziali problemi economici a cui si va incontro, ma la cosa certa è che in Italia sono sempre meno le persone che decidono di diventare genitori.
A dimostrarlo sono i dati Istat, secondo i quali la generazione “di mezzo”, ovvero quella dei 25-44-enni, ha smesso di fare figli. Un successivo sondaggio Swg ha inoltre fatto emergere qualcosa di ancora più eclatante: un genitore su quattro, ovvero una coppia su 6, non rifarebbe un figlio se potesse tornare indietro perché è una scelta che comporta troppi sacrifici, primo tra tutti il dover rinunciare al tempo da dedicare a se stessi. Allo stesso tempo, però, il 67% degli intervistati ha dichiarato che senza un figlio la vita di una persona è incompleta, percentuale che scende al 57% per la generazione tra i 25 e i 44 anni.
È chiaro dunque che gli italiani non considerano la crisi demografica un’emergenza ma, piuttosto che associare la loro scelta di non essere mamma e papà all’irresponsabilità, sarebbe bene pensare all’insicurezza economica e alla precarietà lavorativa che caratterizza le loro vite, impedendogli di pensare in modo sereno a un possibile allargamento della famiglia.
La soluzione che gli intervistati hanno proposto per vedere il numero di nascite crescere? Innanzitutto concedere maggiori sgravi fiscali alle famiglie con figli, rendere i servizi per bambini economicamente accessibili e creare più servizi per le famiglie. Insomma, nonostante in molti si sentano degli “eterni Peter Pan”, è chiaro che esistono anche altri tipi di problemi quando si pensa a una vita da genitore. Quello che rimane da chiedersi è: è davvero responsabile mettere al mondo un bambino a tutti i costi, anche quando questo significa non potergli assicurare un’infanzia serena dal punto di vista economico?