Secondo una ricerca condotta dall’università Bocconi di Milano, lo stress da lavoro sta diventando sempre più diffuso in tutti i settori. A risentirne sono sia uomini sia donne, leggermente maggiore la percentuale delle donne che hanno attività lavorative precarie. E’ una sindrome che si sta allargando a macchia d’olio- spiega un esperto- dovuto all’ansia di non riuscire nel proprio impiego, dal cattivo rapporto con i colleghi, dall’insoddisfazione economica, dalla difficoltà di conciliare il lavoro e la famiglia. Si aggrava maggiormente questa sindrome quando l’individuo si rende conto che non può trovare un’alternativa a quel lavoro e che pur stando male, non ha possibilità di “sfuggirne”.
Le statistiche parlano chiaro: quasi 1 lavoratore su 4 ne risente, con conseguenze abbastanza negative: oltre a peggiorare nell’ambiente di lavoro, riverserà le proprie angosce e l’ira nell’ambito famigliare mettendo a repentaglio il rapporto con il coniuge e i figli.
E’facilmente riconoscibile lo stress da lavoro e l’ansia ad esso correlata; la propria psiche somatizza rapidamente le paure e gli affanni e li traduce in segnali in tutto il corpo.
Quando lo stress raggiunge il livello massimo ci sono ripercussioni che ricadono sulla nostra salute ma non solo: nell’ambiente si diventa ostili, distratti, irascibili, cala l’attenzione e il rendimento, si hanno vuoti di memoria e spesso ci si assenta da lavoro.
Successivamente insorgono campanelli d’allarme di carattere psicologico e fisico: ansia, depressione, pensieri negativi, affaticamento, attacchi di panico, pianto inspiegabile, continua sensazione di infelicità,angoscia, insonnia.
Tra i sintomi fisici più comuni possiamo citare:
Già dal 2009 è obbligatorio per tutte le aziende valutare la situazione psicofisica dei propri dipendenti in modo tale da prevenire eventuale calo di produzione e aiutare il lavoratore con le cure mediche necessarie.
Il rimedio più efficace non è abbandonare il lavoro, come si pensa e neppure imbottirsi di ansiolitici e psicofarmaci per trarre un beneficio che non può durare per sempre.
La soluzione suggerita dagli esperti è la psicoterapia che aiuterà il soggetto a cambiare il modo di pensare, a trovare un equilibrio tra se stesso e l’ambiente che lo circonda, a rieducarsi attraverso consigli per vivere più serenamente anche una situazione scomoda. Riprendersi in mano la propria vita favorendo un nuovo adattamento all’ambiente permetterà di guarire. Ammettere il problema e superarlo con le proprie forze e con l’aiuto di esperti è il primo step per una sana guarigione. E’ importante non chiudersi a riccio, ma esporre le proprie difficoltà anche ai famigliari; solo in questo modo si può ritrovare fiducia in se stessi e si possono recuperare rapporti con figli e coniugi che sono importanti e alla base della propria felicità.
Freud affermava: “ il lavoro e l’amore sono le due aree di vita principali per l’adulto. Dunque, conviene impegnarsi a viverle bene entrambe!”