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Toti: “Anziani i più colpiti e non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese. Stiano a casa ”

In questi giorni, dopo l’affermazione di Giovanni Toti, presedente della regione Liguria, si è generato un polverone di critiche; secondo il politico italiano, gli anziani dovrebbero restare a casa e salvaguardarsi visto il periodo di emergenza e il grosso pericolo che corrono, a maggior ragione perchè non sono indispensabili allo sforzo produttivo del lavoro.

Sono i nostri anziani i più colpiti dal virus e sono quelli che vanno tutelati di più: si tratta di persone che non sono indispensabili allo sforzo produttivo del Paese. Perché non si interviene su questa categoria? Sarebbe folle richiudere in casa tanti italiani per cui il Covid normalmente ha esiti lievi, bloccare la produzione del Paese, fermare la scuola e il futuro dei nostri giovani e non considerare alcun intervento su coloro che rischiano davvero”: così Giovanni Toti sull’ipotesi di limitare gli spostamenti solo per gli over-70.

Secondo il presidente della regione Liguria, si dovrebbe creare un lockdown in base alla fascia di età: più si è anziani, più si deve imporre la quarantena, per salvagurdare questa categoria dai grossi pericoli.  “Non credo che il Paese possa permettersi un nuovo lockdown, così come sarebbe impossibile bloccare gli spostamenti tra Regioni mentre l’Italia continua a lavorare e produrre. Bisogna smettere di agire sempre sulle stesse categorie. Le regole eccezionali non possono valere solo per chiudere”, ha scritto in un post su Facebook.

Il post del presidente della Liguria Toti

Toti ha poi scritto: “C’è un altro tema che nessuno sembra voler affrontare e che potrebbe essere risolutivo: la maggior parte dei pazienti gravi nei nostri ospedali e purtroppo anche dei morti che piangiamo ogni giorno è composta da persone sopra i 75 anni. E per quanto ci addolori ogni singola vittima, non possiamo non tenere conto di questo dato: solo ieri tra i 25 decessi della Liguria, 22 erano pazienti molto anziani”.  E ancora: “Sono proprio i nostri anziani i più colpiti dal virus e sono quelli che vanno tutelati di più: si tratta di persone spesso in pensione, che non sono indispensabili allo sforzo produttivo del Paese ma essendo più fragili vanno salvaguardate in ogni modo. Perché non si interviene su questa categoria? Proteggendo i nostri anziani di più e davvero, la pressione sugli ospedali e il numero dei decessi diventerebbero infinitamente minori“.

Toti quindi conclude: “Sarebbe folle richiudere in casa tanti italiani per cui il Covid normalmente ha esiti lievi, bloccare la produzione del Paese, fermare la scuola e il futuro dei nostri giovani e non considerare alcun intervento su coloro che rischiano davvero. Speriamo ci sia saggezza stavolta e non demagogia”.

Toti: “Tweet errore del social media manager, chiediamo scusa”

Il pensiero di Toti riassunto in un tweet ha scatenato non poche polemiche e ha portato poi lo stesso governatore a tentare di chiarire e poi a scusarsi. “Per quanto ci addolori ogni singola vittima del Covid19, dobbiamo tenere conto di questo dato: solo ieri tra i 25 decessi della Liguria, 22 erano pazienti molto anziani. Persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese che vanno però tutelate”, aveva scritto Toti.

Il mio tweet che sta girando è stato malamente estrapolato da un concetto più ampio per un errore del social media manager e per questo ha generato fraintendimenti. Chiediamo scusa. Negli altri post è comprensibile il senso delle nostre affermazioni”, ha scritto quindi il governatore, tentando ancora di spiegare cosa intendeva.

Cari amici, sta girando un mio tweet su cui vorrei chiarire due concetti e, innanzitutto, chiedere scusa se ha offeso qualcuno poiché non rappresenta minimamente il mio pensiero. La frase è stata estrapolata da un concetto più ampio e mal interpretata a causa del taglio erroneo su Twitter di un mio post. Non a caso su Facebook, dove il testo è stato pubblicato integralmente, le stesse frasi non hanno creato il medesimo scalpore. Il concetto è: bisogna proteggere gli anziani. Il cinico è chi non lo fa. Il fatto che le persone oltre i 75 anni siano in pensione consente loro di proteggersi senza per questo dover fermare l’economia del Paese.

Il 40% dei ricoverati ha oltre 75 anni di età. Oltre il 95% dei deceduti per Covid ha più di 75 anni di età. L’età media dei decessi è di 84 anni. Servono misure anagrafiche di protezione per queste categorie se vogliamo sconfiggere il virus.

A me sembra francamente più immorale un Paese che vieta scuola e sport ai giovani a cui il Covid fa poco, mentre non tuteliamo coloro che invece per il virus rischiano di morire. Basta demagogia e muoviamoci dove serve senza distruggere il Paese. Questo è quello che volevo dire e spero che facciate girare il più possibile il mio messaggio di chiarimento, con la stessa velocità con cui si fa un processo sui social”, si legge nel suo post su Facebook.