Incorrere in truffe che riguardano la fornitura luce e gas non è un evento tanto eccezionale, infatti, gli imbrogli in bolletta sono molti di più di quanto pensate. C’è un modo per difendersi però. E’ nostro diritto essere tutelati.
Se da molto tempo pensate di pagare delle bollette di luce e gas estremamente eccessive rispetto ai vostri consumi, forse, c’è qualcosa che non va. Chissà, magari siete vittima di qualche truffa e non ne siete a conoscenza. Ma non solo, anche “abboccare”a nuovi contratti che vi garantiscono di risparmiare, vi costerà molto caro.
Ecco quindi qualche consiglio su come difendersi dalle offerte di energia e gas troppo belle per essere vere. Iniziamo col dire che i comparatori online hanno cambiato il nostro modo di valutare l’offerte dei gestori energia e non solo attraverso il confronto delle singole tariffe del mercato libero.
n questi anni, infatti, i comparatori ci hanno insegnato come scegliere la tariffe più convenienti in base alle nostre esigenze di consumo e, sempre con utili approfondimenti, a non cedere con troppa sufficienza alla voglia di risparmio.
I dati di un recente studio di Facile.it, realizzato da mUp Research e Norstat, parlano chiaro: le principali insidie per il bilancio familiare sono le bollette luce, per il 70,4% degli intervistati, e quelle gas, per il 61% dello stesso campione. Per molti, quindi, il risparmio può diventare un azzardo per il rischio di cadere nelle truffe luce e gas, ma è proprio Facile.it a venirci in soccorso con 5 utili consigli su come difendersi dai possibili raggiri dei malintenzionati:
- Le minacce hanno volti diversi: i truffatori utilizzano numerose modalità per raggirare le loro prede, sia di persona che attraverso gli strumenti di comunicazione. Si va dai messaggi e-mail che rimandano a siti web che richiedono l’inserimento dei dati personali, al contatto telefonico, fino al più tradizionale porta a porta. In ogni caso, vanno sempre verificate l’autorevolezza del sito web e l’identità della persona che si presenta come rappresentante del gestore, in particolare quando non è stato prefissato un appuntamento o se i tentativi sono assillanti. Nessun gestore, inoltre, vi chiederà mai il pagamento in contanti durante un appuntamento.
- Le buone scelte devono essere ponderate: i malintenzionati puntano sulla voglia di risparmiare dell’utente e sulla sua paura di spendere ancora di più. Diffidate da chi vi dice che il vostro attuale fornitore sta per aumentare le tariffe o, addirittura, ipotizza costi imprevisti dettati dall’imminente fallimento di quell’azienda. Fatevi consegnare una proposta di contratto scritta e prendetevi il vostro tempo per cercare informazioni sul sito dell’Authority per l’energia (ARERA) e sui siti specializzati.
- Tenetevi stretti i vostri codici: il POD per l’energia elettrica e il PDR per il gas, presenti nella parte alta delle rispettive bollette, sono come i codici migrazione per la telefonia e vanno custoditi gelosamente per evitare brutte sorprese. Consegnateli solo se avete davvero intenzione di cambiare gestore e diffidate dalle richieste che arrivano da fantomatici rappresentanti del vostro attuale fornitore a caccia di adeguamenti del piano tariffario: dovrebbero già saperli!
- Le parole sono importanti, al telefono come nella bolletta: prestare attenzione durante le telefonate dei call center che propongono offerte luce gas è importante, così come la lettura della bolletta. Se non sapete chi c’è dall’altra parte della cornetta, evitate di utilizzare parole come Sì e Confermo che potrebbero essere montate ad arte nella registrazione audio dei contratti telefonici. Allo stesso modo, controllate anche velocemente le bollette che vi arrivano e, se compaiono importi inattesi per cessazione o aggiornamenti tariffari, chiedete informazioni al vostro fornitore.
- Sbagliare è umano, ma si può rimediare: uscire da un contratto estorto con l’inganno è possibile attraverso un reclamo formale o, anche per semplici dubbi, avvalendosi del diritto di ripensamento. Nel primo caso, firme false o pratiche ingannevoli vi danno il diritto di richiedere il ripristino della situazione precedente, oltre che la facoltà di denunciare l’accaduto all’Autorità garante. Nel secondo caso, invece, ricordatevi che potete recedere senza penali entro 14 giorni dalla sottoscrizione del contratto, o entro 12 mesi se non vi hanno comunicato questa possibilità.