Novità per il tumore al seno con metastasi: è stata scoperta una nuova terapia, innovativa, per evitare la chemioterapia utilizzando ormonoterapia e nuove terapie bersaglio. Lo studio è stato condotto presso l’Università Federico II di Napoli
Tumore al seno con metastasi: scoperta la terapia per evitare la chemio. La grande novità per le donne che non vogliono perdere i capelli durante la chemioterapia con metastasi. Nessun regime di chemio è più efficace della combinazione di ormonoterapia e nuove terapie a bersaglio molecolare. È quanto emerge da una meta-analisi di 140 studi che ha incluso 50.029 pazienti, coordinata dall’ Università Federico II di Napoli e pubblicata su Lancet Oncology.
Grazie a quanto dimostrato, per la prima volta, dallo studio le donne con tumore al seno metastatico possono evitare la chemioterapia. La indicazione riguarda il tumore al seno metastatico positivo per i recettori ormonali, il 65% dei casi metastatici.
Lo studio è il risultato di una collaborazione internazionale, coordinata da Mario Giuliano dell’ Università Federico II di Napoli e da Daniele Generali dell’ Università di Trieste e che ha visto la partecipazione di molti ricercatori italiani. Sono 24mila le donne in Italia trattabili con tale combinazione.
La meta-analisi ha incluso ricerche pubblicate fra gennaio 2000 e dicembre 2017. Lucia Del Mastro, responsabile della Breast Unit dell’ IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ha parlato dello studio ai microfoni di Ansa.
“Si è evidenziato dunque che le terapie mirate sono efficaci in prima linea, ovvero come primo trattamento, e che la qualità di vita migliora. Questa analisi è molto importante perché, per la prima volta, pone a confronto, in prima e seconda linea, l’ efficacia dei regimi oggi disponibili di chemioterapia e ormonoterapia, con o senza terapie mirate. Ciò conferma quanto stabilito dalle linee guida internazionali, che raccomandano, anche in prima linea, l’ impiego dell’ ormonoterapia posticipando l’ uso della chemioterapia in queste pazienti. Sono chiari i vantaggi di una scelta di questo tipo in termini di minore tossicità”, ribadisce Lucia del Mastro.
Tuttavia, oggi la chemioterapia è ancora diffusa nella pratica clinica in queste pazienti (in oltre il 40% dei casi). Il tutto nonostante le raccomandazioni internazionali: “Ci auguriamo che l’ analisi pubblicata su The Lancet Oncology possa cambiare la tendenza. Le nuove opzioni terapeutiche, infatti, garantiscono quantità e qualità di vita elevata”, conclude Lucia Del Mastro.