Il tumore alla vescica sarebbe causato, 1 caso su 20, dall’acqua del rubinetto che beviamo.
Sono stati analizzati diversi casi di tumore alla vescica di persone affette dalla malattia e facenti parte dell’unione europea.
Il 5% dei casi di tumore alla vescica in Europa, uno su 20, sarebbe collegato a prodotti chimici presenti nell’acqua di rubinetto, per un totale di 6.561 casi l’anno in 26 paesi del continente.
A esplicitare questo dato tanto preoccupante è uno studio pubblicato su Environmental Health Perspectives, da cui emerge che concentrazioni massime dei contaminanti hanno superato il limite di 100 microgrammi per litro in 9 paesi, inclusa l’Italia.
Tutto ciò sarebbe causato da una sostanza, presente nell’acqua del rubinetto, chiamata trialometani (THM), come il cloroformio, altamente nociva e usata per ripulire l’acqua che arriverà nelle tubature delle nostre case.
Lo studio
Per capire quanto grave è il problema, i ricercatori del Barcelona Institute for Global Health, hanno controllato ed analizzato quali sostanze chimiche vi erano nell’acqua tra il 2015 e 2018.
I dati sono stati ottenuti per 26 paesi, mancano Bulgaria e Romania. La media annua stimata dei livelli di trialometani è stata di 11,7 microgrammi per litro.
Se invece delle medie si considerano i picchi massimi, in 9 Paesi sono stati rilevati dei livelli di trilometani superiori a 100 microgrammi per litro (valore limite UE): ovvero Gran Bretagna, Spagna, Cipro, Estonia, Ungheria, Irlanda, Italia, Polonia e Portogallo.
L’acqua di Cipro risultava maggiormente inquinata e infatti, si è potuto costatare che è stato il paese con maggiore incidenza di tumore alla vescica. La Spagna e il Regno Unito hanno però il maggior numero assoluto di casi potenzialmente collegati, rispettivamente 1.482 e 1.356.
La situazione in Italia
In Italia, 336 sono i casi accertati di tumore alla vescica causati da acqua del rubinetto. “Negli ultimi 20 anni, sono stati fatti grandi sforzi per ridurre i livelli di trialometani in diversi paesi Imposta immagine in evidenzadell’Unione europea”, afferma il coautore Manolis Kogevinas. “Tuttavia, i livelli attuali in alcuni paesi potrebbero ancora comportare un notevole onere per il cancro alla vescica, che potrebbe essere evitato ottimizzando il trattamento delle acque“.
Se l’acqua non contenesse queste sostanze o se la gente non bevesse acqua del rubinetto, si potrebbero evitare 2.868 casi annui di tumore alla vescica.