Salute

Tumore alle ovaie: la neoplasia che ha colpito Emma Marrone. Sintomi e cura

 

Dopo il triste evento che ha portato via la dolcissima Nadia Toffa, arriva la notizia che, la cantante Emma Marrone dovrà prendersi una pausa lavorativa per curare il cancro che è tornato. Ebbene sì, Emma è stata operata per ben due volte dieci anni fa alle ovaie e ora dovrà affrontare nuovamente questo incubo.

A parlare è il medico di Emma, Francesco Cognetti,  che alle telecamere del tg1 ha dichiarato: “Il suo caso è abbastanza sensibile ai trattamenti medici in cui anche la chirurgia può giocare un ruolo fondamentale”.  Or cerchiamo di scoprire più nel dettaglio cos’è il tumore alle ovaie.

Tumore alle ovaie, sintomi e cure

Molte le donne che si ammalano di tumore alle ovaie: In Italia nel 2018 sono stati diagnosticati 5.200 nuovi casi di tumore ovarico, dei quali più del 75% in fase avanzata. È più frequente in menopausa, nelle donne tra i 50 ed i 65 anni di età, anche se può colpire anche in età più giovane. In Italia è la quarta causa di morte per tumore nelle donne sotto i 50 anni, e la quinta in quelle tra i 50 e i 69 anni. Agli stadi più avanzati la sopravvivenza non raggiunge il 30%. Tuttavia, se diagnosticato in fase precoce il tasso di sopravvivenza aumenta fino all’85-90%.

Il tumore alle ovaie è particolarmente subdolo perché in genere si sviluppa sulla superficie di questi piccoli organi: per questo motivo appena il tumore nasce diventa immediatamente metastatico, cioè da subito si formano degli accumuli di cellule tumorali che possono diffondersi a tutto l’addome.

Fattori di rischio

Ad oggi non si conoscono nei dettagli le cause che determinano la genesi del tumore alle ovaie, anche se in casi specifici è stata identificata una predisposizione genetica. Donne con madre e/o sorella e/o figlia affetta/e da tumore dell’ovaio hanno un maggior rischio di sviluppare la neoplasia.

Trattandosi di tumori ginecologici, non stupisce che il rischio di contrarre un tumore ovarico possa variare in base a fattori ormonali e alla propria storia riproduttiva. Ad esempio, la comparsa precoce delle mestruazioni o una menopausa tardiva aumentano il rischio di tumori ovarici, così come di altre neoplasie ginecologiche. É stato inoltre visto che il rischio diminuisce all’aumentare del numero di gravidanze e che, al contrario, è più alto per donne che non hanno mai avuto figli.

Secondo uno studio australiano del 2013, anche l’allattamento al seno sembra avere un effetto protettivo rispetto ai tumori ovarici, così come l’assunzione prolungata della pillola anticoncezionale.

I sintomi

I sintomi del tumore all’ovaio possono variare da donna a donna e da caso a caso. Per lungo tempo si è pensato che non esistessero sintomi precoci, tuttavia una serie di studi recenti ha mostrato che alcuni sintomi sono presenti anche nelle prime fasi della malattia.

Tra i sintomi maggiormente riscontrati: dolore addominale e pelvico, anemia, dimagrimento, affaticamento, inappetenza, La diagnosi si basa sull’esplorazione vaginale, completata dall’ecografia, dalla Tac e della biopsia del tumore.

Trattamento

Il trattamento è chirurgico. Consiste nell’esportazione di entrambe le ovaie, delle tube, e dell’utero. Spesso si associa a chemioterapia, efficace contro le metastasi, e con minore frequenza, la radioterapia. Dopo il trattamento la paziente dovrà sottoporsi a controlli regolari: la maggior parte dei tumori maligni dell’ovaio secerne sostanze denominate marcatori tumorali, la cui presenza nel sangue è segno della presenza di metastasi pelviche o disseminate a distanza per esempio nel fegato.

Prognosi e prevenzione

La diagnosi tardiva del cancro dell’ovaio può portare a prognosi infausta. Sono necessari controlli ginecologici regolari, per permettere l’individuazione precoce della neoplasia.

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