sabato - 21 Dicembre - 2024

Tumori: arriva la nuova diagnosi col test urine

Sperimentato nuovo test per la diagnosi dei tumori: questa volta niente prelievo del sangue, si scoprirà la neoplasia attraverso l’urina

Scoprire di avere il cancro a volte non è semplice poichè spesso è asintomatico. Per questo motivo i medici consigliano di fare prevenzione, ovvero, controllarsi sporadicamente per accertarsi di stare bene.

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Tutti sappiamo che il pap test è necessario eseguirlo in via preventiva e che dopo i 40 anni basterebbe un ecografia al seno per accertarsi che non ci siano noduli maligni. Esami di prevenzione che possono salvarci la vita.

La diagnosi precoce ha fatto un grosso passo in avanti grazie a un esame delle urine per individuare la crescita di un tumore. Un nuovo test delle urine, semplice e sensibile, sviluppato dagli ingegneri dell’Imperial College di Londra (Gb) e del Mit americano ha prodotto un cambiamento di colore nel liquido biologico per segnalare la presenza di tumori in crescita nei topi di laboratorio.

Gli strumenti che rilevano il cancro nelle sue fasi iniziali possono aumentare la sopravvivenza del paziente e la loro qualità della vita. Tuttavia, effettuare diagnosi per molte persone non è semplice per via del costo eccessivo degli esami. L’obiettivo pertanto  è quello di creare test più economici, più veloci e più facili da usare, a portata di tasche di tutti.

Il team di ricercatori ha sviluppato, dunque, uno strumento che cambia il colore delle urine del topo quando è presente il cancro del colon. Lo riporta una nota stampa di Adnkronos.

Sfruttando una reazione chimica che produce il cambiamento di colore, questo test sperimentale – in futuro – potrà essere somministrato senza la necessità di utilizzare strumenti di laboratorio costosi e complessi.

I risultati sono stati pubblicati su ‘Nature Nanotechnology’. La tecnologia sperimentale, sviluppata dai team guidati da Molly Stevens dell’Imperial College e Sangeeta Bhatia del Mit, funziona iniettando dei nanosensori nei topi, i quali reagiscono agli enzimi rilasciati dai tumori.

Quando i nanosensori vengono scomposti dalle proteasi, possono essere visti ad occhio nudo grazie a un test delle urine che produce un cambiamento di colore (il liquido diventa blu). I ricercatori hanno testato questa tecnologia su topi con cancro al colon, scoprendo che l’urina degli animali portatori di tumore diventava blu brillante, rispetto ai campioni prelevati da roditori sani.

«Sfruttando questa reazione chimica che produce un cambiamento di colore – conclude Stevens – questo test può essere effettuato senza la necessità di strumenti di laboratorio costosi e difficili da usare. La semplice lettura del risultato potrebbe essere catturata dallo smartphone e trasmessa in remoto», per assicurare una diagnosi e una terapia anche a pazienti in zone isolate.

I ricercatori stanno ora lavorando a una formulazione più facile da amministrare e identificando i modi per rendere i sensori sensibili a più biomarcatori al fine di distinguere tra tumori e altre malattie

Successivamente, il team lavorerà per aumentare la specificità e la sensibilità dei sensori testandoli su altri modelli animali per studiare l’accuratezza diagnostica e la sicurezza.

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