lunedì - 18 Novembre - 2024

Urlo di dolore dei genitori del bambino di 3 anni morto a Vicenza : per il medico bastava acqua e zucchero

 

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Vedersi morire il proprio bambino tra le proprie braccia è un’ esperienza che nessun genitore dovrebbe provare ma che purtroppo ha sconvolto una famiglia di Vicenza.

Cominciano a emergere i primi dettagli sulla tragedia del bimbo di 3 anni, morto a seguito di un mal di pancia a Valli del Pasubio, e i genitori chiedono vendetta per la morte che si poteva evitare del loro bambino.

I genitori hanno rotto il silenzio e hanno rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui raccontano quello che è successo in quelle tragiche 12 ore.

La tragica vicenda di malasanità

Giulio era un bambino che correva, giocava, si arrampicava ogni giorno, pieno di vita: «Non è possibile che un bambino forte e sano sia morto così, da un momento all’altro».

Il tragico lunedì mattina accade qualcosa di insolito: Giulio non si sentiva bene. Verso le 13 ha cominciato ad accusare forti dolori addominali, tanto da far precipitare i genitori al pronto soccorso.

La mamma racconta che il medico le ha chiesto se Giulio fosse sempre così pallido e lei ha risposto che solitamente non lo era e per questo si erano preoccupati.

Il medico ha riferito ai genitori che non c ‘era nulla di preoccupante: «Lui ha detto che forse era un po’ disidratato e che sarebbe bastata un po’ di acqua e zucchero», continua la mamma.

Al bimbo di 3 anni non è stata fatto nessun esame: solo palpazioni addominali e misurazione della febbre che era sopra la norma. I medici hanno somministrato quindi una tachipirina e lo hanno dimesso.

Il bambino una volta tornato a casa si è aggravato velocemente e i genitori sono tornati di corsa al pronto soccorso, ma era troppo tardi.

Giulio muore in 12 ore dopo 2 corse all’ospedale e senza apparente motivo.

L’indagine

Durante la seconda visita, in serata, il personale medico ha effettuato le analisi: «Alla fine hanno chiamato Erica-la mamma- e le hanno detto che avevano la diagnosi: diabete. Ma ormai era tardi, il sangue di Giulio era diventato troppo denso, tanto che hanno detto di aver faticato a lungo per il prelievo».

Il pubblico ministero Luigi Salvadori ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e ha incaricato i carabinieri di acquisire le cartelle cliniche.

Inoltre il pm ha disposto l’autopsia sul corpo del piccolo Giulio per far chiarezza su quanto sia accaduto.

La famiglia intanto si è rivolta a un avvocato di fiducia anche se ancora non vogliono puntare il dito contro nessuno, per adesso.

Però il padre sottolinea che «avrebbero potuto fare qualche esame in più, magari così sarebbe emerso qualche valore fuori scala, qualche campanello d’allarme. Invece non gli è stato fatto nessun prelievo di sangue, non gli è stata misurata la pressione, né la glicemia ».

Il medico che aveva preso in cura Giulio è iscritto sul registro degli indagati.

La triste vicenda vede pertanto questo bambino di soli 3 anni morire per un picco di glicemia nel sangue, curato in ospedale con acqua e zucchero che sarebbe stato “il veleno letale”, che avrebbe aumentato ancora di più la sua glicemia già molto alta fino a portarlo alla morte.

Storie di malasanità a cui non potremmo mai abituarci, farsi curare da colui che in realtà ti sta uccidendo: ciao Giulio!

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