Potremmo dire che dopo l’aglio, l’alloro è il condimento più popolare nella cucina di tutto il mondo. Vi raccontiamo qui di seguito, alcuni suoi usi che probabilmente non conoscete ancora.
Curiosità
Storicamente l’alloro è stato associato alla vittoria, infatti il suo nome scientifico è ”Laurus nobilis”, che in latino significa “famoso”. Già nell’antica Roma, imperatori e generali vittoriosi venivano incoronati con diademi di alloro. Precisamente, nelle statue e nelle immagini di Giulio Cesare, di solito appare l’aureola con una corona di alloro.
Ed è risaputo inoltre che l’alloro è un albero cresciuto selvatico da tempo immemorabile in tutto il Mediterraneo, in zone umide e ombreggiate. Tuttavia, il suo contributo alla gastronomia non fu apprezzato sin da subito, ma fu introdotto al sorgere dell’epoca ellenistica, quando il suo potente aroma fu consacrato agli dei dell’Olimpo, in particolare ad Apollo, dio delle arti, della poesia e degli oracoli.
Al giorno d’oggi, l’alloro non può mancare in nessuna cucina degna di questo nome. Esso infatti dona un tocco di sapore in più, profuma stufati, marinate, sottaceti, arrosti, arricchisce tutte le preparazioni con un lungo tempo di cottura o macerazione, che permette di sublimare tutto il loro sapore.
Inoltre l’alloro, se usato secco, ha bisogno di essere idratato prima di impiegarlo nella fase di cottura delle pietanze. Soprattutto non bisogna mai friggerlo.
Preziosi utilizzi
Dal sapore dolce al piccante, l’uso della foglia di alloro in cucina è molto semplice, ma è necessario tenere in considerazione una serie di fattori per sfruttare al meglio le sue potenzialità.
Le foglie di alloro fresche hanno un sapore e un aroma forte e amaro, quindi prima di utilizzarle nelle nostre elaborazioni dovremmo lasciarle essiccare per qualche mese.
Per questo possiamo tenerle in un barattolo chiuso in modo che perdano umidità, oppure possiamo acquistarle direttamente già asciutte, il che ci fa risparmiare tempo e fatica.
Il modo migliore per sfruttare il suo aroma è nelle ricette di cottura lenta, più a lungo cuoce, più sapore porta al piatto.
Può essere usato per cuocere riso, patate o verdure, ma dove si distingue meglio è in fritture, stufati, stufati di carne, zuppe, salse e, naturalmente, insaporisce anche buoni sottaceti. Potete mettere le foglie intere o tritate, in questo modo il loro sapore sarà meglio distribuito durante la preparazione, anche se sarà più difficile rimuoverle dal piatto.
Se è combinato con altre spezie come origano, timo, rosmarino o basilico, possiamo ottenere una preparazione a base di erbe provenzali.
Prima di servire è preferibile togliere l’alloro dalle preparazioni perché, trovarli nel piatto o in bocca può dare un gusto leggermente sgradevole, oltre che scomodo, in quanto mantiene un sapore potente ed intenso.
Alloro: toccasana in medicina
L’alloro, oltre al suo utilizzo come condimento nella cucina tradizionale, ha avuto e ha tuttora un ruolo importante in medicina, soprattutto quello legato alla salute dell’apparato digerente. Assunto come infuso prima del pranzo, aumenta l’appetito e dopo aver mangiato facilita la digestione, riduce il gonfiore dello stomaco e la formazione di gas. Per questo fa parte di uno degli ingredienti più interessanti della nostra gastronomia.
Ancora l’alloro ha un’azione diuretica, antiossidante e battericida. Inoltre, è ricco di vitamine B6 e C e contiene molteplici minerali come: potassio, magnesio, manganese, calcio e fosforo.