Avrete sicuramente sentito parlare dello Sputnik, il vaccino russo lanciato e testato diversi mesi fa. Arriva la buona notizia per gli italiani: finalmente questo vaccino sarà prodotto in Italia già da Luglio 2021. Sono 10 milioni le dosi previste entro la fine dell’anno.
In arrivo in Italia il vaccino Sputnik V
Attualmente il vaccino Sputnik V viene prodotto esclusivamente presso l’azienda biotecnologica russa BIOCAD a Strelna, fuori San Pietroburgo.
Il vaccino russo Sputnik V sarà prodotto anche in Italia. Lo annuncia la Camera di Commercio Italo-Russa, spiegando che è stato “firmato il primo accordo in Europa tra il fondo governativo russo e la società Adienne Pharma&Biotech per la produzione” in Lombardia. La partnership permetterà di avviare la produzione già da luglio 2021: sono 10 milioni le dosi previste entro la fine dell’anno.
La stipula dell’accordo prevede la produzione dello Sputnik V presso la società italiana Adienne Srl di Caponago (Monza e Brianza), succursale dell’omonima holding svizzera.
Lo stesso presidente ha confermato che “le imprese italiane sono strategiche, hanno capacità e competenze uniche nel panorama europeo e sono in grado di affrontare il mercato con flessibilità e rapidità. L’accordo tra la Russia e la nostra impresa associata è il primo accordo con un partner europeo. Un’intesa storica che mostra lo stato di salute dei rapporti tra i nostri due Paesi e sottolinea come le imprese italiane sanno vedere oltre le polemiche politiche”.
“Nuovi posti di lavoro” – Secondo la Camera di Commercio, “il processo produttivo innovativo” del vaccino russo “aiuterà a creare nuovi posti di lavoro e permetterà all’Italia di controllare l’intero processo di produzione del preparato”.
Come agisce il Vaccino Sputnik V?
Il vaccino Sputnnik agisce preparando il corpo a difendersi dall’infezione con il virus SARS-CoV-2. Questo virus utilizza proteine sulla sua superficie esterna, chiamate proteine spike, per entrare nelle cellule del corpo e causare COVID-19.
Sputnik V è costituito da due diversi virus appartenenti alla famiglia degli adenovirus, Ad26 e Ad5. Questi adenovirus sono stati modificati per contenere il gene per la produzione della proteina spike SARS-CoV-2; non possono riprodursi nel corpo e non causano malattie. I due adenovirus vengono somministrati separatamente: Ad26 viene utilizzato nella prima dose e Ad5 viene utilizzato nella seconda per aumentare l’effetto del vaccino.
Una volta somministrato, il vaccino trasporta il gene SARS-CoV-2 nelle cellule del corpo. Le cellule useranno il gene per produrre la proteina spike. Il sistema immunitario della persona tratterà questa proteina spike come estranea e produrrà difese naturali – anticorpi e cellule T – contro questa proteina.
Se, in seguito, la persona vaccinata entra in contatto con SARS-CoV-2, il sistema immunitario riconoscerà la proteina spike sul virus e sarà pronto ad attaccarlo: anticorpi e cellule T possono lavorare insieme per uccidere il virus, prevenendone entrare nelle cellule del corpo e distruggere le cellule infette, aiutando così a proteggere contro COVID-19.