Orrore a Lisbona: Valentina, 9 anni, uccisa dal padre e dalla matrigna, dopo 13 ore di agonia. I retroscena sono agghiaccianti: trovate le gambe della bambina bruciate da acqua bollente, costole rotte dopo essere stata percossa e infine strangolata da chi l’aveva messa al mondo.
Valentina Fonseca, la bimba di 9 anni risultava scomparsa da casa del padre e trovata cadavere dopo pochi giorni in un bosco di eucalipti a nord di Lisbona.
La vicenda ha sconvolto l’intero Portogallo.
Il racconto
Ha tentato di difendersi dalla violenza di suo padre, chiedendo aiuto alla matrigna mentre il papà la torturava: entrambi hanno contribuito a bruciarle i piedi e le gambe con acqua bollente, prima di strangolarla e percuoterla. Muore così Valentina Fonseca, la bambina di 9 anni scomparsa dalla casa paterna e poi trovata cadavere pochi giorni dopo in un campo di eucalipti nella zona di Peniche, in Portogallo.
Per l’omicidio, che ha sconvolto Lisbona e dintorni, sono finiti in manette il papà della piccola, Sandro, e la sua compagna, Marcia. Sono stati loro a confessare: hanno ucciso la bambina sotto gli occhi degli altri figli della coppia. Orrore senza precedenti.
Da quanto riportato nel quotidiano Correio da Manhã, la notte in cui Valentina è morta ha subito una serie di torture da parte del padre. Ha provato a chiedere aiuto alla matrigna, senza successo. A risultarle fatale sarebbe stato un forte schiaffo sulla testa. La conferma arriva dai primi risultati dell’autopsia. Dopo averle fatto perdere conoscenza, la coppia ha lasciato morire la bambina sul divano, dopo circa 13 ore di agonia, mentre i suoi aguzzini, si legge in un documento a cui ha avuto accesso la rivista Sabado, “restavano indifferenti al suo dolore“.
Poi, sono stati sempre loro due a trasportare il corpo senza vita della piccola in una zona boschiva lungo la strada che porta a Serra d’el Rey, nel distretto di Leiria. Entrambi sono ora accusati di omicidio e occultamento di cadavere.